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Il servizio di noleggio auto con conducente è qualcosa che ha preso piede in modo accentuato specie nel nuovo Millennio. Un mezzo di trasporto alternativo a quelli pubblici tradizionali che si basa su auto di lusso e la figura dell’autista a farla da padrone. Due elementi che giocano un ruolo chiave nel conferire a questo servizio un tono di classe ed eleganza, che può far sentire chiunque per un giorno un Vip o personaggio pubblico. Certo, questi si basa su un costo elevato, data la caratura del trasporto in questione, motivo per cui non è alla portata di tutte le tasche. Ma in questo focus vogliamo concentrare l’attenzione su un’altra questione legata al NCC: ossia il decreto legge 2023 inerente tale categoria lavorativa.

Cosa prevede il decreto Omnibus

Come anticipato nell’introduzione, è stato approvato un nuovo decreto legge in merito al servizio di noleggio auto con conducente e taxi. Due mansioni per molti aspetti similari, che afferiscono di fatto alla medesima categoria, quella del trasporto alternativo non tradizionale o comunque pubblico. Tanto l’NCC quanto il servizio taxi, dunque, hanno subito delle modifiche in virtù di quest’ultimo decreto chiamato Omnibus. Esso ha coinvolto diversi argomenti, come ad esempio il settore turistico e non solo, apportando alcuni cambiamenti anche al mondo concernente le suddette tipologie di trasporto. Inoltre lo stesso decreto cerca di porre un rimedio anche ai rincari connessi ai servizi sopraindicati. Proprio in tal senso entrano in ballo il noleggio auto con conducente e i taxi, sempre più richiesti per muoversi sul territorio.

I dettagli del decreto per NCC e taxi

Addentrandoci nelle pieghe del decreto Omnibus 2023 per la parte attinente al NCC e taxi, le variazioni apportate sono importanti. Esse hanno come finalità la riduzione dei costi di servizio ed il cumulo di licenze per i lavoratori. Due fattori che vanno incontro ad un’esigenza sempre crescente da parte della popolazione di usufruire di tale orma alternativa di mezzo di trasporto. Il testo del decreto non ancora definitivo (per cui soggetto a possibili revisioni in corso d’opera) comporta l’incremento del 20% del reclutamento di operatori nel settore NCC e taxi per i comuni con maggiore richiesta, come Roma. Quelli, quindi, aventi in loco aeroporti, stazioni, metro e punti che per unirsi ai centri delle metropoli necessitano di spostamenti non di poco conto. Da qui l’opportunità per chi svolge questa professione, di fare richiesta di partecipazione al bando concorsuale dei comuni che rientrano nei requisiti menzionati.

I vincoli alle licenze poste dal decreto

Cosi come il decreto in oggetto ha incrementato le potenzialità del servizio di trasporto integrativo NCC e taxi, allo stesso tempo prevede però anche dei vincoli. In particolare legati alle licenze, che devono in primis comunque rispettare il limite massimo di cumulo per gli operatori. Le nuove autorizzazioni, inoltre, non avranno una durata superiore ai 12 mesi. Una scadenza che tuttavia può essere ampliata fino al raggiungimento dei 24 mesi massimo. Gli stessi operatori, grazie al cumulo di licenze, potranno poi decidere di acquistare nuove vetture per il servizio taxi o NCC, pur con le dovute differenze, da affidare a terzi con dovuta licenza. Una concessione che deve pur sempre rispettare tutte le norme previste dalla legge, partendo da quella dell’impatto ambientale e la sostenibilità. In questo caso, per fare un esempio, il veicolo dovrà essere ad alimentazione ibrida o full Electric. Ciò proprio per favorire la tutela dell’ecosistema tanto ricercato nei vari comuni e regioni del nostro Paese per l’allineamento generale. Ovviamente le auto elettriche o ibride hanno un costo superiore, che potrebbe scoraggiare tanti nell’investimento. Ma il governo ha pensato anche a questo mettendo a disposizione degli interessati appositi bonus ed incentivi.

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La lotta dei sindacati di categoria per le licenze NCC e taxi

Il decreto Omnibus con le sue modifiche, specie in fatto di licenze e possibile cumulabilità delle stesse, ha provocato una rivolta dei sindacati di categoria. Gli esponenti di tutto lo stivale dei vari enti comunali, hanno esposto la ferma volontà di rimuovere questo aspetto temendo una possibile vendita a terzi delle licenze con un deprezzamento delle medesime. Un fare troppo spesso abusato, che ha di fatto generato una perdita di valore delle autorizzazioni ottenute. Ciò che è accaduto con frequenza, infatti, è stato l’evolversi di un vero e proprio commercio di licenze dove gli acquirenti a basso costo erano quasi sempre multinazionali o privati. Una pratica che ha gettato nel panico la categoria in questione, sempre più timorosa di investire in un servizio e professione ricercata ma al contempo dai risvolti negativi. In aggiunta a questo, altra situazione deprecabile, era quella legata a coloro che cumulando le licenze assumevano tassisti o autisti terzi a cui affidare le auto ma che alla fin fine si tramutavano in dipendenti e non autonomi. Come sempre, quindi, l‘esigenza ha rotto la regola, e soprattutto l’agire illegalmente o aggirando comunque la norma è divenuta una spiacevole abitudine. Un modo di fare di esclusivo interesse economico, che ha depauperato un mondo professionale in costante crescita.

Turnazioni integrative e doppia guida nel decreto 2023

In ultimo vediamo in cosa consistono le turnazioni integrative e la doppia guida di cui parla il nuovo decreto del 7 agosto 2023 approvato dal governo. Per quanto riguarda i taxi, ad esempio, la stessa vettura può essere usata al termine del turno da un altro operatore. Un aspetto che amplifica le capacità e potenzialità del servizio di trasporto citato. Allo stesso modo anche l’NCC gode di questa variazione, e possibilità, che consente a più di un autista di utilizzare il medesimo veicolo. Una seconda guida che incrementa le ore di servizio del mezzo alternativo. Al pari dell’aumento delle licenze del 20%, dunque, anche in questo caso il decreto ha provveduto a modificare positivamente la caratterizzazione di un elemento cardine nel settore dei trasporti. Variazioni che snelliscono la burocrazia e innalzano il livello di soddisfacimento delle esigenze di questo servizio da parte della popolazione sempre crescente.